Editore: Stefano Giannuzzi
Direttore Responsabile: Fulvio Benelli
Primo Fondatore: Giuseppe Simonetta
Le illusioni della mente:
suonatori di immagini, dipintori di suoni
15 maggio 2020
… l’occhio vede prospetticamente ciò che è equidistante, l’orecchio ode come equidistante ciò che sta prospetticamente. Il vedere muta l’essenza, l’udire trasforma la qualità. È una delle infinite manifestazioni dell’alternanza dell’uno nella molteplicità.
Ma se tutto ciò che nasce sotto i segni di Uranos e di Cronos non è riproducibile, come è possibile rendere visibili nello spazio un principio, una causa, una categoria, una relazione?
Si può ottenere la loro visibilità attraverso i servizi di un tertium datur che, amalgamando le astrazioni e i simboli, li fissa nel tempo affinché si manifesti la realtà quadrimensionale nella quale viviamo.
Tutto diventa evento quando si riesce a nobilitare le vicissitudini del fare per restituirle consapevolmente alla storia.
La storia, in quanto tale, misura l’evento e verifica quanto incide sulle mutazioni del reale e dell’apparente, a condizione che la conoscenza conseguita dal singolo individuo o da una comunità piccola o grande sia messa a disposizione ed a beneficio di tutta l’umanità, altrimenti si scade nel più bieco egoismo che porta inevitabilmente al delirio di onnipotenza.
Se non proviamo a udire con gli occhi e a vedere con le orecchie non riusciremo più a ristabilire l’ordine di un rapporto spezzato inesorabilmente, perché è come se nell’alternanza della legge binaria le polarità fissate si fossero addirittura invertite.
E’ una vera catastrofe che l’oriente ci manda seguendo la rotazione della terra.
Siamo di fronte al doppio aspetto del male: un capitalismo materialistico virulento e/o un materialismo capitalistico devastante, ambedue totalmente disinteressati al mistero dell’appartenenza dell’uomo a questa terra.
Ma non è finita qui, altre e più gravi calamità ci attendono.
L’Europa è sull’orlo del suicidio collettivo se non provvede ad una “implosione“ economico /finanziaria che ribalti totalmente i suoi commerci incestuosi e le sue produzioni prive di comune finalità.
Finirà, come ci si aspetta, l’espansione cinese come finirà il virus, oppure l’Africa (da cui ci mandano i migranti) oramai da tempo ed ora l’Europa sono definitivamente colonizzate?
Oppure ancora siamo in tempo a far comprendere che la distruzione della cultura occidentale è una perdita irreparabile per l’intera umanità?
Forse c’è altro ancora da lottizzare da parte dei cinesi visto che la grande muraglia non ci protegge.
Non ci sarà mai più una Salamina a fermare i Persiani/Cinesi o una Vienna a fermare i Turchi /Cinesi.
Forse aspettiamo che il loro dominio mondiale si esaurisca da solo come si era esaurita l’orda mongola?
Se continuiamo a sperare nella speranza che era rimasta nel vaso inquinata da tutti i mali del mondo siamo fritti.
Gli Stati Uniti d’America giocano a rimpiattino con Cinesi e Russi nella illusione di tenere ancora i destini del mondo, abbandonando le proprie radici “occidentali”, anzi soffocandole.
Hieronymus Bosch, Discesa di Cristo agli inferi, 1550 c.
L’immagine è posta a commento del saggio “Un oscuro presagio per l’Europa”
L’Italia, senza uno statista degno di tale nome, è in balia di politici, pronti solo a curare i propri meschini interessi portandola alla deriva.
La Germania dovrà abbandonare il suo atavico complesso (vale a dire quello di comandare o subire) ed abbeverarsi alla dolcezza della pari dignità.
La Francia è ora che la smetta di rifarsi alla sua attualmente inutile grandeur.
La Gran Bretagna è sempre più ebbra della sua illusione.
E ce n’è per tutti, senza alcuna esclusione.
La quantità dei nuovi poveri è stata abilmente aumentata per creare ulteriori “caritatevoli ma inutili sussidi” e i nuovissimi ignoranti sono pronti per essere ancora una volta schiavizzati dagli ignoranti atavici.
Ci si può aspettare ancora un David che affronti questo Golia?
O meglio ci si può aspettare l’avvento anche di pochi uomini di buona volontà in grado di sollecitare il miracolo?
Tali Filippiche servono esclusivamente a ricordare che l’umanità è una cosa sola e vale la pena mettersi d’accordo per salvarla.
Se recuperiamo la speranza ispirata dalla divinità e dall’intuizione umana possiamo farcela a ricostruire l’ordine spezzato a beneficio dell’uomo, della natura e di Dio stesso.
Considerato che non manca un barlume di luce nel più opaco degli uomini bisogna evitare di destare in ciascuno proprio quelle qualità che non possiede, mentre si deve coltivare quello che ciascuno di essi ha, dato che non c’è nulla di tanto lento quanto la vera nascita di un essere umano.
I rapporti umani non hanno lunga durata: questa cessa quando si è ottenuta la soddisfazione, o si è appresa la lezione o reso il servizio, o compiuta l’opera di questo mio grido di dolore.
Fate presto.
Un articolo di Giuseppe Simonetta